Marza-PANE in CASSETTA di Kate

Chissà cosa mi è passato per la testa qualche giorno fa quando mi sono intestardita che volevo fare a tutti i costi la Frutta di Martorana, che sarebbe la versione siciliana del marzapane. A parer mio, le suore del convento palermitano fondato da Eloisa Martorana, che secondo la tradizione hanno per caso dato vita a questi dolcetti, sono le vere antesignane dei decoratori moderni. Bè, bando alle improbabili teorie relative all'evoluzione della decorazione artistica dei dolci e passiamo al sodo.


Marza-PANE in CASSETTA

La ricetta non sembrava per nulla complicata, anzi, tutt'altro. Magari i puristi del marzapane si metteranno le mani nei capelli oppure le suore del convento di Martorana si rivolteranno nella tomba ma io ho fatto più o meno così:

250gr mandorle pelate tritate finemente oppure farina di mandorle
250gr zucchero
60ml acqua
qualche goccia di aroma alla mandorla


Portare ad ebollizione l'acqua, indi scioglierci lo zucchero. Lasciare intiepidire, aggiungere le mandorle tritate, l'aroma e continuare a rimestare sinché il composto non si staccherà dai bordi. Dopodiché impastare il composto con le mani per almeno 10/15min. Avvolgere con della pellicola e lasciare riposare per un'oretta. Tagliare a pezzetti e modellare a piacimento.



Per la fretta di arrivare alla fase "modellaggio frutta", ho sacrificato, la fase "spellatura mandorle". Macino e trituro tutto, pelle compresa, con zelo ed entusiasmo da principiante. Il marzapane, fino a prova contraria, è notoriamente di color madreperla. Non sono madre ma in questo caso, sono leggermente pirla. Il blocco di marzapane, alla fine della rapidissima operazione, risulta di una consistenza perfetta e anche il gusto pare sia ottimo. Peccato che sembri la versione integrale del marzapane. Modello velocemente i primi pezzi di frutta ma non appena metto mano ai pennelli per dare colore e sfumature, mi accorgo che i micro-puntini marroni della pelle delle mandorle, si vedono ovunque. Me la potevo ancora cavare con le banane, quelle belle mature, piene di macchioline marroni e con le pere Kaiser, forse, ma per il resto...L'etimologia del nome mi accende la lampadina. Marci Panis, Pane di San Marco. I Veneziani, detentori del monopolio di questa preparazione dolciaria nell'Europa Settentrionale, lo immettevano sul mercato sotto forma di pani, intesi come pezzi, con impresso il Leone di San Marco. I tedeschi, ebbene sì ancora loro, lo chiamarono Marzipan, nome che poi venne adottato anche in Italia, soppiantando quello d'origine che era pasta reale. Et voilà, ecco com'è nata la "selezione di marza-PANE integrale di Kate", non ho semplicemente tolto la pelle a quelle accidenti di mandorle, il resto è storia.

Il pane in CASSETTA è stato fatto con una tavoletta da 100gr più mezza, di cioccolato bianco. Le venature del legno sono state fatte con un coltellino da cucina. Le parti sono state ciocco-saldate con del cioccolato bianco sciolto nel microonde.   



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