Canottaggio


Canottaggio - decorazione torta cena sociale 2017

Sono sempre più convinta che i medici dovrebbero prescrivere attività fisica e sport al pari della prescrizione di un farmaco, gli effetti sarebbero mirabolanti. Io mi sono auto prescritta il canottaggio: un po' per sfida, un po' per arginare i danni del tempo che passa. Amo follemente la montagna ma un destino beffardo ha fatto sì che qualcosa di molto simile alle vertigini, spesso provocate da suggestioni che scatena in totale autonomia il mio cervello, mi trasformi in un gatto di marmo o gatto Silvestro, a seconda delle occasioni. Le avvisaglie sono: aumento incontrollato della sudorazione e irrigidimento dell'arto inferiore verso monte. Dopodiché abbandono il sentiero per salire in diagonale lungo la pendenza, come se l'inconscio avesse decretato che il sentiero è spaventosamente pericoloso. Il tutto con un dispendio energetico enorme. 
Come reazione ho pensato che le immersioni subacquee fossero un ottimo compromesso, si andava esattamente dalla parte opposta, invece che salire, si scendeva e lì cadere era impossibile.
Poi ho fatto una media, mica tanto ponderata e sono approdata al canottaggio, amatoriale, nel senso che lo si ama. Non si scende e non si sale, tranne che dalla barca. Scivolare sull'acqua, sulla linea di demarcazione tra alto e basso. Forse il punto di equilibrio è proprio questo.

Commenti

Post più popolari